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NELLA NEWSLETTER DI MAGGIO

  • Quattro chiacchiere con Carlo Cuomo, "il prof. dell'edutainment"
  • Novità ed eventi di questo mese
  • Articoli e notizie dal mondo della formazione

Quattro chiacchiere con Carlo Cuomo

Ciao Carlo grazie per questa chiacchierata! Iniziamo subito: che cos’è l’edutainment, e perchè dovremmo volerne sapere di più?

Edutainment è un termine che unisce insieme due parole: Education ed Entertainment, ovvero Educazione, inteso in senso ampio inglobando anche divulgazione e comunicazione, e intrattenimento.

In sintesi si può definire come una metodologia che consente di creare tre tipologie di contenuti:
  1. prodotti mainstream di intrattenimento, come film, serie tv, videogiochi e simili, aventi finalità educativo-divulgative, come ad esempio film che ti raccontano un particolare periodo storico, serie TV che analizzano tematiche forti come l'elaborazione del lutto o le pericolosità del digitale o  videogiochi che ti fanno vivere esperienze altamente formative come quella di una guerra vissuta dal punto di vista di un civile o di una rinascita emotiva;
  2. prodotti formativo-divulgativi realizzati ad hoc come una serie televisiva che funge da percorso di formazione sulla mobilità sostenibile o l’imprenditorialità giovanile, piuttosto che advergame, videogiochi di marketing, o edugame, videogiochi formativi, o altri ancora;
  3. innesti che abbiano una caratteristica legata alla metodologia, come esperienze culturali di fruizione di un museo, campagne di marketing oppure corsi di formazione che attingono al mondo dell’edutainment, della gamification o dello storytelling per essere più divertenti, accessibili o coinvolgenti, grazie, ad esempio a video di stand up Comedy molto brevi, sessioni ludiche o video emozionali per potenziare le esperienze didattiche o di fruizione e renderle più coinvolgenti.
Riguardo al perché si dovrebbe utilizzare… il motivo sta in come sta cambiando il mondo: oggi l'attenzione media è 8 secondi e tutto il nostro modo di agire è dettato dall'interazione.

Anche solo pubblicare un post su un social o lasciare una recensione oggi è all’ordine del giorno per un utente e questo impone di creare dei contenuti divulgativi o didattici che tengano conto dell’attenzione media e che siano coinvolgenti e interattivi.

In quest'ottica l'utilizzo dell’edutainment risulta essere uno strumento potentissimo.
 

Da un’ottica HR e L&D, qual è l'aspetto più facile e l'aspetto più difficile dell’entrare in contatto con questo metodo?

La cosa più semplice è probabilmente capirlo. Oggi esistono tantissimi esempi di edutainment anche in contesti che non ci aspettiamo.

Ci sono infatti numerosi tiktoker che insegnano fisica, matematica o altre materia con video brevi e divertenti, musicisti che cantano insegnando nozioni di chimica o medicina fino ad arrivare a film, serie tv e videogiochi che ci edulcorano sulle materie più disparate o a spot promozionali che ci emozionano.

Insomma l’Edutainment è ovunque e capito cosa lo caratterizza è semplice trovarne degli esempi.

La cosa più difficile invece è il non commettere errori nella sua applicazione. Io negli anni, ad esempio, ho sviluppato un mio metodo tramite una scheda analitica di applicazione dell’edutainment dove (semplificando) parto da obiettivo dell'azienda, target, budget e tempo a disposizione.
Solo dopo arriviamo a delineare la direzione da intraprendere e le possibili applicazioni che si possono fare – serie TV, videogioco, realtà aumenta ecc..

Spesso si tende a banalizzare questa fase, ma il consiglio che do sempre io è quello di avvalersi di esperti anche solo per una fase di screening, perché troppo spesso invece le cose non funzionano perché è stata sbagliata la progettazione alla base.
 

Guardando alle aziende con cui lavori, c'è stata una situazione in cui l'approccio di edutainment è stato particolarmente efficace?

Sì, da un lato sono stati molto efficaci tutti i corsi di formazione che ho ideato sulle soft skill che attingono al mondo dell’edutainment.

Ad esempio faccio un corso di comunicazione efficace utilizzando un videogioco dove devi disinnescare una bomba in cui solo alcuni giocatori vedono la bomba e altri il manuale di disinnesco e tutto il gioco si basa su come comunicare al meglio per disinnescarla prima che esploda, chiaro esempio di learning by doing di comunicazione efficace.

Poi faccio Team building con la Playstation, un corso di pensiero laterale con Dixit e numerosi altri per ogni competenza, sempre con il gioco, il teatro interattivo o altre forme di edutainment, e devo dire che in tutti questi corsi il risultato è stato imminente perché nel momento in cui si iniziava a giocare molti dei bias cognitivi, dei preconcetti o comunque dei ruoli che si ricoprono venivano meno: ci si fa prendere dal gioco o dall’esperienza entertainment, ci si immerge e si mettono in atto le proprie competenze in modo non costruito o filtrato.

Oltre ai corsi, potrei fare tanti esempi di attività realizzate nei musei, nelle campagne di marketing o semplicemente in iniziative aziendali e, in generale, posso serenamente affermare che le iniziative meno efficaci hanno avuto un impatto quantificabile in un 10-15% di miglioramento rispetto all’obiettivo preposto mentre quelle più significative anche del 200%.
 

Guardando avanti, parlando di futuro del lavoro, adozione massiccia dell'intelligenza artificiale e differenze generazionali che ruolo vedi nei prossimi anni per questo metodo di formazione?

Sicuramente l’edutainment troverà grandissimo spazio, come anche alcune metodologie che ingloba come la gamification o lo storytelling empatico.

Solo il fatto che tante grandi aziende abbiano cambiato il loro modo di comunicare sui social tendendo a qualcosa di più ironico o negli spot pubblicitari passando dall'essere più istituzionali al cercare più il coinvolgimento emotivo, questi già sono indicatori del fatto che questo mondo sta cambiando.

Ricordiamoci poi che i professionisti di domani sono di adolescenti di oggi: sono nativi digitali 4.0, sono nerd per la maggior parte, sono gamer, e l’edutainment è anche un ottimo collante fra le nuove generazioni e quelle vecchie



 


Gli eventi e le novità di questo mese

 
LAMPADINE DAY 2024
Milano 6 maggio - Iscriviti qui
Bari 10 maggio -
Iscriviti qui

Lampadine Day è una giornata dedicata alla formazione manageriale, quest'anno alla sua seconda edizione. Sul palco si susseguiranno demo, lezioni-spettacolo e panel in cui aziende racconteranno alcuni dei loro più recenti e innovativi percorsi di formazione manageriale. Sarà una giornata di full-immersion su temi manageriali di frontiera attraverso un approccio leggero e divertente per affrontare temi importanti e profondi.


 
MIGLIORARE IL CLIMA ORGANIZZATIVO - UN APPROCCIO SEMPLICE E DATA-DRIVEN
Livestream, 15 maggio - Iscriviti qui

Il clima organizzativo di una qualsiasi azienda è il fulcro del suo funzionamento ed è un qualcosa di pervasivo e sfuggente - ossia che si mostra in tutti gli aspetti di un'organizzazione e tuttavia che non si riesce a identificare. L'unico modo per valutare cosa fare è avere dei dati alla mano e saperli leggere. Nel corso di questo webinar condividerò un metodo che ho sviluppato proprio per valutare rapidamente e accuratamente il clima organizzativo delle aziende - come al solito basato su esperienza e ricerca.
 
AI@WORK - RADICAL HR
Milano 22 maggio - Iscriviti qui

Un’occasione di confronto e di crescita per costruire insieme un quadro del livello di adoption dell’AI nelle aziende italiane e immaginare una roadmap che la sostenga, con l’obiettivo di mettere HR nelle condizioni di disinnescare i rischi e massimizzare le opportunità di questo nuovo strumento di lavoro.

 
NOBÌLITA - IL FESTIVAL DELLA CULTURA DEL LAVORO
Milano 28 e 29 maggio - Iscriviti qui

Incontri, dibattiti e talk di attualità per parlare del lavoro attraverso la voce di chi lo fa, chi lo dà e chi lo racconta. Un dialogo aperto, trasversale e non banale per approfondire un mondo in evoluzione e creare un nuovo ponte fra imprese, istituzioni e cittadini. Talk e dialoghi dove alle voci degli scrittori si alternano quelle delle imprese, per bilanciare i pesi e per riportare il tema del lavoro al centro di un confronto pubblico che trova spazi sempre troppo ridotti e penalizzanti. Crescita, Partecipazione, Linguaggio, Persone e Potere, Femminile, Intelligenza e Distrazione sono le parole scelte per il dibattito.

 

Gli articoli più interessanti dal mondo della formazione

  • Linkedin - 2024 Workplace Learning Report: confermata per il quarto anno consecutivo l'importanza crescente della formazione, con un'attenzione sempre maggiore all'analytics, ai driver delle diverse generazioni e agli impatti (retention su tutti) della formazione fatta bene sulle organizzazioni.
     
  • MIT - How Lufthansa shapes data-driven transformation leaders: un interessante case study sull'approccio preso da Lufthansa per un cambiamento organizzativo specifico nella figura dei manager e leader
     
  • MIT - Want a more ethical team? Build expertise, not guidelines: soprattutto con l'avvicinarsi di un'adozione massiva dell'AI, le capacità etiche delle organizzazioni saranno sempre più basate su quelle delle persone che ci lavorano. Il punto non è quindi creare linee guida, ma formare le persone per poter guidare le organizzazioni anche da un punto di vista morale, l'MIT propone 4 soluzioni per farlo.
     
  • McKinsey - Building the future: focusing on digitization and sustainability: Intervista al CEO di REWE (grossissima catena di supermercati tedesca) su diversi temi fra cui la gestione del talento e l'importanza data ad un approccio bottom-up alla formazione, alla leadership relazionale e ad iniziative di formazione, coaching e mentoring - il tutto principalmente in ottica di retention (come del resto sottolinea il workplace learning report di Linkedin).

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