Nuovi corsi, one-to-one e cosa fa (davvero) un CHO
Ciao e ben ritrovato o ben ritrovata!

Spero tu abbia avuto una bella estate, soprattutto scevra da pensieri lavorativi - detto questo siamo a settembre e si riparte con slancio!

Newsletter densa e carica di novità per questo mese, e parto subito con un annuncio importantissimo, il lancio del primo corso online sulla mia nuova pagina.

Ho scelto di partire con un argomento fondamentale e ancora troppo poco conosciuto - i one-to-one.

Ho avuto la fortuna di incontrarli presto e di averli usati molto negli anni - ma parlando con molti di voi mi sono reso conto che i one-to-one sono uno strumento ancora troppo poco conosciuto e usato.

Per questo motivo ho voluto mettere in video la mia esperienza a riguardo, sperando ti aiuti a integrare questi strumenti nella tua pratica quotidiana.

A questo link trovi il primo modulo in anteprima, buona visione!




Oltre a questo in questa newsletter troverai
  • Quattro chiacchiere con Simona Bargiacchi su lavoro di un Chief Happiness Officer
  • Novità ed eventi di questo mese, partendo dalla Rome Future Week, dove ti aspetto il 17 settembre
  • Articoli e notizie dal mondo della formazione
A presto!

Edoardo


Quattro chiacchiere con Simona Bargiacchi

Grazie per questa chiacchierata e per il tuo tempo, Simona. Iniziamo con una domanda forse semplice: oltre all’ovvietà, perché le aziende dovrebbero occuparsi del benessere dei lavoratori?

Oltre all’ovvietà, ovvero che è la cosa giusta da fare, c’è un motivo molto pratico: è una scelta smart ed efficace.

Quando le persone stanno bene, tutto quello che fanno migliora, compreso il loro lavoro. Questo non solo favorisce l’individuo, ma anche l’organizzazione nel suo complesso.

Tu sei una Chief Happiness Officer, puoi spiegare cosa comporta questo ruolo? Cosa dovrebbe sapere chi si avvicina per la prima volta a questa figura? E quali sono i preconcetti più comuni che senti in merito a questo ruolo?

Un Chief Happiness Officer è un esperto in scienza della felicità, una disciplina che fa parte della psicologia positiva.

Questa scienza si occupa di studiare come le persone funzionano meglio quando stanno bene, e il nostro ruolo è applicare questi principi all’interno delle organizzazioni.

Un preconcetto comune è che la felicità sia in contrasto con il lavoro, che sia qualcosa di superficiale e poco serio. C’è chi pensa che il nostro compito sia solo far sorridere le persone e portare una felicità apparente.

In realtà, il nostro lavoro si basa su solide basi scientifiche e punta a un benessere reale e duraturo all’interno dell’azienda.

Molto chiaro. Parliamo ora della pratica: quali suggerimenti puoi dare sulla base della tua esperienza? Come si può concretizzare un concetto elevato come il benessere organizzativo?

Le aziende che si occupano di benessere organizzativo, ovvero le cosiddette organizzazioni positive, cercano di incarnare i principi della scienza della felicità applicati all’ambiente di lavoro.

Questi principi sono quattro:

    1.    Chimica positiva: Significa creare le condizioni per stimolare la produzione di serotonina e endorfine, cioè le sostanze chimiche del benessere, all’interno dell’ambiente aziendale. Questo può avvenire attraverso momenti di celebrazione dei successi, creando un clima di sicurezza fisica e psicologica, e promuovendo una cultura aziendale positiva.

    2.    Collaborazione: Lavorare insieme ci fa stare bene. Quando cooperiamo con gli altri e facciamo qualcosa per gli altri, ci sentiamo meglio rispetto a quando facciamo qualcosa solo per noi stessi. Questo principio evidenzia l’importanza delle relazioni e della cooperazione all’interno del contesto lavorativo.

    3.    Consapevolezza interiore: In Occidente abbiamo un po’ perso l’abitudine di guardare dentro noi stessi e riflettere sul nostro vero perché. Le organizzazioni possono aiutare a recuperare questa dimensione offrendo corsi di coaching, meditazione, e formazione trasversale. È un modo per permettere alle persone di riflettere su cosa è davvero importante per loro, migliorando così il loro benessere generale.

    4.    Costanza nel tempo: È fondamentale che le iniziative di benessere siano costanti e non episodiche. Meglio fare piccole cose in modo continuo piuttosto che organizzare grandi eventi occasionali che poi vengono dimenticati. La costanza nel tempo è essenziale per costruire un vero benessere organizzativo.

Il concetto di costanza nel tempo è uno dei miei cavalli di battaglia. Meglio fare poco ma costantemente piuttosto che organizzare un team building una volta all’anno, che poi non porta a nulla. Questo mi porta a un’altra domanda: chiaramente non tutto il lavoro è sulle spalle del Chief Happiness Officer. Cosa possono fare i singoli individui per sostenere il benessere organizzativo?

Hai ragione, la felicità non è qualcosa che si distribuisce come un pacchetto regalo.

È un processo che coinvolge sia l’organizzazione che l’individuo. L’organizzazione può creare le condizioni affinché ogni persona possa trovare la propria felicità, se lo desidera. Ma è un impegno condiviso.

A livello individuale, ci sono pratiche che possono contribuire al benessere personale e collettivo. Ad esempio, l’esercizio fisico e la meditazione aiutano a mantenere una chimica positiva.

Coltivare una connessione profonda con le persone attraverso la gentilezza migliora i rapporti interpersonali.

La consapevolezza di sé si rafforza con pratiche come la meditazione e l’introspezione.

Ognuno può scegliere la pratica che meglio si adatta alla propria personalità, ma tutto parte dall’ottimismo razionale: la consapevolezza che le nostre scelte e abitudini contano nel raggiungere la felicità.

E se spostiamo il focus dall’individuo all’azienda, cosa può fare un responsabile delle risorse umane o un CEO per promuovere il benessere organizzativo?

Le aziende possono fare molto per creare un ambiente di lavoro positivo.

Un esempio è dare alle persone l’opportunità di stare insieme al di là dei loro ruoli formali, creando corsi di formazione trasversali che non si concentrino solo sulle competenze tecniche ma anche su quelle che aumentano la consapevolezza personale, come i team building o gli assessment sulla personalità.

Celebrare i successi, anche i più piccoli, è fondamentale.

Questo può avvenire attraverso ringraziamenti formali o informali, come un’email di apprezzamento al team che ha lavorato su un progetto specifico.

Un piano di rewarding sarebbe ideale, ma anche piccoli gesti di riconoscimento possono fare una grande differenza.

L’importante è che queste iniziative siano sentite e continuative nel tempo.


Gli eventi e le novità di questo mese

ROME FUTURE WEEK
Roma 16-22 settembre - Iscriviti qui
Un'intera settimana di eventi sparsi nei luoghi dell'innovazione della capitale - io sarò presente martedì 17 a Roma Tiburtina per parlare di Creatività e Ingegno Umano, ti aspetto!
 
THE FUTURE OF HR
Roma 17 settembre / Milano 19 settembre / Verona 26 settembre - Iscriviti qui
Una serie di evengti organizzata da Pack e Praxi sulle nuove soluzioni tecnologiche pensate per un mercato del lavoro che evolve
 
NOBILITA FESTIVAL - DATA FINALE
Milano 25 settembre - Iscriviti qui
Data finale del festival della cultura del lavoro nella splendida cornice dell'ADI design museum, ancora pochi biglietti disponibili al momento della stesura di questo testo!
 
IL SALONE DELLA FORMAZIONE
Milano 25-26 settembre - Iscriviti qui
"L'evento di riferimento che fa incontrare i migliori rappresentanti della formazione aziendale"
 

Gli articoli più interessanti dal mondo della formazione


FACCIO FORMAZIONE SU TEMI DI COMUNICAZIONE, MANAGEMENT E LEADERSHIP

Vuoi lavorare con me e portare alla tua organizzazione il valore di cui ha bisogno, oppure hai del feedback su questa newsletter?


Contattami!

Edoardo
LinkedIn LinkedIn
Copyright © 2024 EBZ Coaching, All rights reserved.


Want to change how you receive these emails?
You can update your preferences or unsubscribe from this list.

Email Marketing Powered by Mailchimp