Teambuilding: creare legami per creare risultati
Il teambuilding è l’insieme di attività pensate per migliorare la coesione, la fiducia e la collaborazione all’interno di un team. È molto più di “un evento aziendale” o “una giornata di giochi”: è uno strumento concreto per costruire gruppi che funzionano davvero, soprattutto in un contesto di lavoro ibrido, distribuito e ad alta pressione.
Nel Future of Work, dove i team cambiano spesso forma, comunicano da remoto e affrontano sfide complesse, il teambuilding diventa una leva strategica per la performance, la creatività e la talent retention.1
Cosa rende il teambuilding efficace
- Esperienzialità: il team deve vivere un’esperienza, non solo ricevere contenuti.
- Riflessione guidata: ogni attività deve essere seguita da un debrief strutturato.
- Trasferibilità: l’attività deve avere un ponte chiaro con la vita lavorativa quotidiana.
Un teambuilding efficace lavora su fiducia, ascolto, ruoli, collaborazione e sicurezza psicologica. Non risolve i problemi in sé, ma crea le condizioni per affrontarli meglio come gruppo.2
Benefici del Teambuilding
- Maggiore coesione e allineamento tra membri del team
- Aumento della fiducia reciproca
- Comunicazione più fluida, anche nei conflitti
- Maggiore senso di appartenenza e motivazione
- Incremento dell’efficacia nella gestione del cambiamento3
Teambuilding e lavoro ibrido
Il lavoro distribuito aumenta il rischio di isolamento, perdita di contesto e calo dell’engagement. Il teambuilding, se pensato in chiave ibrida, può rafforzare i legami interpersonali e mantenere viva la cultura anche a distanza. Ad esempio, esercizi di role-play, co-creazione digitale o storytelling condiviso possono generare connessione anche in remoto.
Esempi pratici da esperienze sul campo
Nel libro di Edoardo Binda Zane, team building games, vengono descritti diversi esercizi di teambuilding, tra cui un’attività in tre round che simula gerarchie implicite e mostra come influenzano la creatività e la partecipazione nei gruppi. Il risultato? La qualità e quantità di idee cala drasticamente quando le gerarchie bloccano la comunicazione. Il debrief finale aiuta i partecipanti a riflettere su dinamiche reali nel proprio team e su come cambiarle.
Un altro esempio è l’attività dei “comportamenti ottimi e pessimi”: simulare riunioni tossiche nel primo round, e positive nel secondo. Il confronto tra i due crea consapevolezza diretta e memorabile sull’impatto dei nostri comportamenti sul gruppo.
Quando usarlo e con quali obiettivi
- Fasi di formazione di un nuovo team
- Riorganizzazioni o fusioni interne
- Rottura di silos tra funzioni diverse
- Riparazione di conflitti latenti
- Lancio di un nuovo progetto strategico
Come implementarlo in modo efficace
- Coinvolgi attivamente i partecipanti nella definizione delle regole
- Scegli attività coerenti con gli obiettivi e il contesto
- Affida il debrief a una figura esperta
- Integra il teambuilding in un percorso più ampio, non come evento isolato
Conclusione
Il teambuilding è uno strumento potente, ma va usato con metodo. Non è tempo “rubato” alla produttività: è tempo investito per creare le condizioni perché il team possa funzionare meglio. In un mondo in cui la collaborazione è più difficile ma più necessaria che mai, creare connessioni autentiche non è un lusso: è un imperativo organizzativo.
References
- Carter, D. R., DeChurch, L. A., Braun, M. T., & Contractor, N. S. (2015). Social network approaches to leadership: An integrative conceptual review. The Leadership Quarterly, 26(3), 532–555. https://doi.org/10.1016/j.leaqua.2015.03.005 ↩︎
- Edmondson, A. C. (2019). The Fearless Organization. Wiley. ↩︎
- West, M. A. (2012). Effective Teamwork: Practical Lessons from Organizational Research. Wiley. ↩︎