Onboarding: il primo passo per trattenere e valorizzare il talento
L’onboarding – “fratello maggiore” “dell’offboarding – è il processo di integrazione di un nuovo collaboratore all’interno dell’organizzazione. Va ben oltre la semplice consegna del badge e dei materiali informativi: un onboarding efficace costruisce da subito connessione, chiarezza, motivazione e appartenenza.
Nel Future of Work — fatto di lavoro ibrido, dinamiche remote, grande mobilità professionale e nuove aspettative delle persone — l’onboarding diventa una leva strategica per aumentare la talent retention, accelerare la produttività e rafforzare la cultura aziendale.1
Le fasi dell’onboarding
- Pre-onboarding: accoglienza e informazioni già prima del primo giorno (email, materiali, accessi)
- Onboarding operativo: consegna strumenti, processi chiave, ruoli
- Onboarding culturale: immersione nei valori, nella storia, nel “perché” dell’azienda
- Onboarding relazionale: incontri con colleghi, mentor, momenti informali, sviluppo del clima organizzativo
- Follow-up: check periodici (30-60-90 giorni), feedback e accompagnamento
Un onboarding ben progettato si svolge in almeno 3 mesi. I migliori esempi arrivano a 6-12 mesi, soprattutto per ruoli di leadership.
I benefici dell’onboarding efficace
- Riduzione del tempo per raggiungere la piena produttività
- Maggiore engagement nei primi 90 giorni
- Minor rischio di abbandono nei primi 12 mesi
- Migliore percezione della cultura organizzativa
Secondo uno studio di Glassdoor, un buon onboarding può aumentare la retention del 82% e la produttività del 70% nei primi mesi2.
Onboarding nel lavoro ibrido
In un contesto ibrido o remoto, l’onboarding perde la componente informale data dalla presenza fisica. Per questo è ancora più importante:
- Offrire contenuti digitali ben strutturati (video, slide, mini-quiz)
- Prevedere momenti live per creare connessione umana
- Assegnare un “buddy” o mentor nei primi 30 giorni
- Collegare l’onboarding ai rituali e ai valori aziendali
Onboarding e cultura organizzativa
L’onboarding è anche una dichiarazione d’intenti. Ogni dettaglio (dalla mail di benvenuto alla prima riunione) comunica un messaggio sulla cultura dell’azienda. Farlo bene significa costruire identità, fiducia e chiarezza.
Come progettare un onboarding efficace
- Progetta contenuti su misura per ruolo e seniority
- Includi elementi di edutainment per coinvolgere
- Misura i risultati (es. survey dopo 30-60 giorni)
- Integra onboarding formale e culturale
Conclusione
L’onboarding non è un modulo da spuntare. È il primo, fondamentale passo per costruire una relazione sana e duratura tra azienda e collaboratore. In un mondo in cui attrarre e trattenere talento è sempre più difficile, progettare onboarding efficaci è un vantaggio competitivo chiaro e concreto.
References
- Bauer, T. N. (2010). Onboarding new employees: Maximizing success. SHRM Foundation. https://www.shrm.org/foundation/onboarding ↩︎
- Glassdoor (2015). The True Cost of a Bad Hire. https://www.glassdoor.com/employers/blog/cost-of-a-bad-hire ↩︎