Leadership condivisa

La leadership condivisa è uno stile adatto a situazioni con alta incertezza e pressione. Il ruolo del leader viene automaticamente assunto dalla persona le cui competenze lo rendono particolarmente adatto a guidare il team in un preciso momento. Al modificarsi del contesto, il ruolo del leader potrà essere automaticamente passato ad altri che presentino le giuste competenze.

Il ruolo del leader quindi viene praticamente condiviso da tutto il gruppo, poiché viene continuamente trasmesso ai diversi membri del gruppo a seconda di ciò che le condizioni richiedono in quel determinato momento.

Leadership condivisa nella pratica

Questo è uno stile di leadership molto avanzato, e la cui efficacia e successo dipendono fortemente dalla capacità di comunicazione e interazione di un gruppo e da quanta fiducia e sostegno reciproco i membri sono in grado di fornirsi a vicenda.

Nello specifico, la leadership condivisa funziona solo se tutti sono:

  • in grado di osservare e oggettivamente percepire in dettaglio l’ambiente circostante;
  • capaci di capire se le proprie capacità sono più adatte di altre per assumere il ruolo di leader
  • disposti a dare a qualcun altro il ruolo del leader perché la persona è la scelta giusta al momento
  • in grado di comunicare ad alto livello, incorporando idee e input di tutti gli altri membri del team.

Un gruppo che opera in questo modo è essenzialmente un gruppo auto-organizzato, che è anche il setting migliore per affrontare situazioni di improvvisazione organizzativa. L’improvvisazione organizzativa indica l’assetto organizzativo di un gruppo in momenti di forte pressione e incertezza, dove il tempo è una risorsa così scarsa che la pianificazione viene eliminata dal processo di lavoro e integrata nell’agire, cioè non vi è più differenza fra pianificazione e azione. La leadership condivisa è strettamente legata sia all’improvvisazione organizzativa che ai team auto-organizzati.

Integrare questo modo di lavorare in un’organizzazione esistente è possibile ma non semplice. Ci sono soft skills e abilità comunicative richieste da tutti e, soprattutto, tutti devono essere d’accordo.

Ciò che è fondamentale per assicurarsi che l’implementazione abbia successo è una solida base insieme a una pratica sostenuta. Un workshop è un ottimo punto di partenza, ma non dovrebbe essere considerato solo come un singolo evento – bisognerebbe invece allenare specifiche competenze ad intervalli regolari (più o meno ogni 2-6 settimane) per metterle in pratica e mantenerle attive.