Come sabotare un’organizzazione

Di solito in questa pagina propongo consigli e idee per facilitarti la vita – tua e del team intero.

Però non si tratta solo di applicare questi consigli, ci sono anche cose da evitare – comportamenti, dinamiche, modalità che fan sí che finisci a darti la zappa sui piedi.

Quindi il colpo di scena è che in questo articolo non stiamo a discutere su cosa fare per far funzionare bene un’organizzazione, ma vediamo quali sono le best practice per sabotarla – e prendiamo tutte le informazioni direttamente dagli esperti mondiali: la CIA.

Vedi, qualche tempo fa sono stati declassificati alcuni documenti della seconda guerra mondiale, e tra questi ce n’era uno chiamato “The Simple Sabotage Field Manual”.

Si trattava di una raccolta di consigli per chi voleva aiutare gli alleati e poteva farlo dall’interno di un paese avversario, e l’idea alla base era quella aiutarli a rallentare gli avversari.

Molti capitoli sono obsoletiu, ma quello chiamato “Interferenza generale con le organizzazioni e le conferenze” è ancora accuratissimo ad oggi – il che dice anche qualcosa su quanto poco il lavoro si sia evoluto negli ultimi 80 anni, ma questi sono altri discorsi.

Quindi, ecco le 8 best practices testate sul campo per sabotare qualsiasi processo e far stallare tutta l’organizzazione!

E se vuoi divertirti, prova a vedere se ne hai già visto in azione qualcuno…

Gli 8 punti della CIA su come sabotare un’organizzazione

1 – Insisti nel fare tutto attraverso i “canali”. Non permettere mai che si prendano scorciatoie per accelerare le decisioni.

Le decisioni devono essere ben ponderate, dopo tutto – e bisogna assicurarsi che tutti siano sempre nel giro e che il processo sia seguito alla lettera.

E’ così che si prende la decisione giusta.

Anche se ci vuole una vita, almeno sai di aver fatto la scelta giusta. Potresti anche prendere una scorciatoia, implementare la tua decisione più velocemente e, in caso di necessità, correggere la rotta – ma questo non è il protocollo corretto, quindi magari evitalo.

Le scorciatoie non sono un protocollo corretto

2 – Fai dei “discorsi”. Parla il più spesso possibile e a lungo. Illustra i tuoi punti con lunghi aneddoti e racconti di esperienze personali.

In altre parole, assicurati che l’attenzione sia sempre su di te. Il tuo team capirà e apprezzerà quanto profonda sia la tua conoscenza e non solo sarà catturato dalle tue storie, ma imparerà da queste.

Ovviamente ci si aspetta ancora che finiscano i loro compiti in tempo, l’apprendimento che tu generi per loro attraverso il tuo parlare è una lezione che gli concedi gratuitamente, non conta come tempo di lavoro.

Assicurati che il focus sia sempre su di te

3 – Quando possibile, rimanda tutte le questioni alle commissioni, per “ulteriori studi e considerazioni”. Cerca di creare commissioni più grandi possibili – mai meno di cinque persone.

Ripeto, non muoverti in nessuna direzione fino a quando non hai esplorato ogni possibile opzione a lungo e con l’aiuto di altri..

Prendi più persone possibile, mettile davanti a una decisione e lascia che si scannino. Ognuno dirà la sua su ogni singolo dettaglio. Potrebbe richiedere molto più tempo di quello che avevi previsto, ma ricorda che hai bisogno di ponderazione, non di una decisione rapida che rischia di essere subottimale.

Hai bisogno di ponderazione, non di una decisione veloce….

4 – Tira fuori questioni irrilevanti il più frequentemente possibile. 

Bene, cos’è una questione irrilevante ? La terminologia in un documento interno è irrilevante rispetto al lancio del nuovo prodotto?

Decisamente no.

Altrimenti perchè non parlare del font da usare nelle mail? Vale la pena passarci almeno 20 minuti.

Nulla è veramente “irrilevante”

5 – “Contratta sulla formulazione precisa di comunicazioni, verbali, risoluzioni.” 

Terminologia e formulazione sono importanti – è così che si migliora la comunicazione del team. Alcuni potrebbero sostenere che solo documenti tecnici o accademici hanno bisogno di un livello alto di precisione, e che qualsiasi altra cosa va bene finché è ben formulata e comprensibile.

No.

Tu sei il leader, la tua priorità nel linguaggio è usare termini appropriati, tecnici, importanti, e se la tua squadra non ti capisce appieno, possono capirlo da soli più tardi, ciò che è fondamentale è che tu sottolinei il tuo status usando parole importanti .

Terminologia e formulazione sono più importanti del contenuto

6 – Riferisciti a questioni decise nell’ultima riunione e tenta di riaprire la questione dell’opportunità di quella decisione.

Nuove idee o informazioni vengono sempre a galla, perché ignorarle?

Non vuol dire che bisogni rifare da capo tutto il lavoro fatto finora eh, bisogna solo rivedere input, ipotesi, analisi, valutazione e conclusioni.

È solo un’aggiunta veloce e qualsiasi team sarebbe felice di avere una prospettiva più completa sulla faccenda.

Nessuna decisione è mai definitiva

7 – Difendi la prudenza, sii ragionevole ed esorta gli altri ad essere ragionevoli – evita la fretta che potrebbe causare imbarazzi o difficoltà in seguito.

In altre parole: non fare errori, e ancor più non metterti in imbarazzo. Se hai bisogno di passare una settimana in più, o due o tre a riflettere su che decisione prendere, allora fallo.

Non lasciarti tentare dall’idea di prendere una decisione e poi se non va bene di cambiare idea. Se c’è una cosa che non puoi permetterti come leader è mostrare pubblicamente che hai fatto un errore, e il modo migliore per assicurarsi che non succeda è pensare, pensare e ripensare a quello che potresti fare – questo vale anche per la creative leadership a proposito!

Stare attenti a non commettere errori, mai, a tutti

8 – Preoccupatii della correttezza di qualsiasi decisione – chiediti se l’azione contemplata rientra nella giurisdizione del gruppo o se potrebbe essere in conflitto con la politica di qualche livello superiore.

Il lavoro d’ufficio è come la politica, non puoi pestare i piedi a nessuno o lasciare che qualcuno pesti i tuoi. Non prenderti la responsabilità del lavoro di altri e non lasciare che altri si prendano la responsabilità per il tuo.

Collabora sulla carta ma tieni le tue carte per te, pronto a mostrare quanto il tuo lavoro sia meglio di quello degli altri. E tira fuori qualsiasi problema che noti sui processi degli altri leader – sforzati di essere responsabile della formalità.

Tieni le tue carte per te

Ora, nel caso ti sia perso qualcosa, per favore non fare niente di quanto sopra a meno che tu non vogliate davvero sabotare il team, l’organizzazione e te stesso alla fine, era solo ironia!

Ironia però fino a un certo punto… è bellissimo parlare di comportamenti virtuosi da adottare, ma abbiamo anche bisogno di sradicare alcune cattive pratiche che applichiamo su base regolare.

Io purtroppo ho vissuto tutti questi punti in prima persona e, a mio discredito, ne ho anche adottati alcuni – e mi sembra francamente assurdo che quegli stessi comportamenti esplicitamente progettati per rallentare i processi e l’efficienza siano ancora così comuni 80 anni dopo.

Per favore, non fare nulla di tutto questo…

Probabilmente non stiamo cercando attivamente informazioni su come sabotare un’organizzazione – non stiamo cercando di essere sabotatori, ma c’è una buona probabilità che non consideriamo quanto impatto possono avere piccole azioni o abitudini sulla nostra squadra.

Pensa quindi a questi 8 punti, e se ti ritrovi ad usarli, forse è il momento di fare qualcosa al riguardo.

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