Future of Jobs Report, comunicazione e trend 2025
Le prime settimane dell'anno sono quelle in cui i trend fanno da padroni: il lavoro nel 2025, la leadership nel 2025 e via dicendo.

Eisenhower diceva (pare) che i piani sono inutili ma pianificare è fondamentale - ecco, applicando lo stesso criterio a tutti gli articoli che ti riporto in calce ne abbiamo che nessuno di quei trend sarà accurato, ma dobbiamo essere al passo e consapevoli di quello che dicono.

Perchè? Perchè se le conclusioni possono rivelarsi errate per fattori contestuali, i dati alla base sono sicuramente corretti, e da quelli non si scappa.

A parte questo, in questa newsletter troverai un'intervista a Roberta Zantedeschi sulla comunicazione e relazione consapevole, e sul ruolo che queste devono ancora ricoprire nei prossimi mesi e anni, nonchè alcuni eventi dal mondo di management e HR da non perdere.

Buona lettura!

Edoardo
 

Quattro chiacchiere con Roberta Zantedeschi

Ciao Roberta, grazie per il tuo tempo e la tua disponibilità. Dalla fine del 2024 performance e profitto sono tornate metriche centrali. In questo scenario, che ruolo giocano la comunicazione e le relazioni? Hanno ancora rilevanza?

La prima cosa a cui ho pensato sentendo la tua domanda è: "Ma quando mai la performance non è stata centrale?" Piuttosto, in certi momenti è stata camuffata o affiancata da altre metriche, ma non è mai scomparsa. Le aziende cambiano in modo non uniforme: in Italia, ad esempio, ci sono realtà che hanno ampliato il concetto di performance includendo altri fattori, mentre altre non hanno mai spostato il focus dal risultato economico.

Quello che è certo è che le competenze relazionali e comunicative non sono alternative alla performance, ma ne sono una componente essenziale. La performance stessa dipende dalle capacità relazionali e comunicative delle organizzazioni, specialmente nei settori del servizio e della customer care.

Un altro aspetto cruciale è l’ingresso del tema del benessere (wellbeing). Non parliamo più solo di welfare aziendale, ma di un concetto più ampio, che include l’aspetto sociale e relazionale. Inoltre, il lavoro ibrido e da remoto ha reso la comunicazione ancora più complessa, aumentando la necessità di consapevolezza e competenza comunicativa.

Infine, il tema della diversity & inclusion, nonostante i recenti passi indietro di alcune aziende (come la decisione di Meta di cancellare le sue politiche di D&I), rimane centrale.

Parliamo di relazione, consapevolezza, rispetto e rappresentazione. Per questo dico che oggi le competenze relazionali e comunicative non sono più "soft skill", ma veri e propri driver strategici di business.

Chi, come noi, fa formazione sulla comunicazione spesso dà per scontati alcuni principi di base che invece il pubblico non considera. Quali sono, secondo te, gli aspetti fondamentali della comunicazione che spesso vengono fraintesi o ignorati?

Ce ne sono diversi, ma ce ne sono alcuni che, ogni volta che li ripeto, sembrano quasi delle rivelazioni, anche se dovrebbero essere ovvietà.

Il primo è che tutto è comunicazione. Non comunichiamo solo quando parliamo o scriviamo un’email: ogni nostro comportamento trasmette un messaggio. Arrivare in ritardo a una riunione, scegliere un certo sfondo per una call, i tempi di risposta a un messaggio… tutto questo comunica qualcosa agli altri.

Un altro punto che spesso viene frainteso è che la comunicazione non è mai neutra. Anche chi crede di usare un linguaggio impersonale e asettico in realtà sta comunque generando un impatto. Pensiamo ai documenti delle pubbliche amministrazioni: sono scritti con un linguaggio tecnico e formale, eppure suscitano reazioni emotive in chi li legge, magari confusione, frustrazione o senso di distanza.

C’è poi una terza consapevolezza che molte persone trovano sorprendente, e cioè che la fatica della comunicazione è la normalità. Capirsi è difficile, fraintendersi è naturale. Il problema non è tanto evitare i fraintendimenti – sarebbe impossibile – quanto accettare che la comunicazione è un processo che richiede aggiustamenti continui.

Infine, c’è un aspetto che sottolineo sempre: l’ascolto non riguarda solo gli altri, ma anche noi stessi.

Spesso siamo così concentrati su cosa dire o su come reagire agli altri che non ci fermiamo ad ascoltare cosa sta succedendo dentro di noi. Eppure, le nostre emozioni, le tensioni, i pregiudizi che ci attraversano si riflettono nella nostra comunicazione, anche quando non ce ne rendiamo conto. Essere più consapevoli di questo aspetto ci permette di gestire meglio il modo in cui comunichiamo.

Visto che la comunicazione è così fluida e contestuale, esiste comunque un processo di riferimento che aiuti a migliorare la propria efficacia comunicativa?

Assolutamente sì, ed è un approccio che chiamo relazione consapevole. Si basa su tre passaggi: osservare, comprendere e scegliere.

Prima di rispondere a uno stimolo, dovremmo fermarci un attimo e osservare la situazione: cosa sta succedendo? Come mi sento? Ci sono pregiudizi o paure che stanno influenzando la mia reazione?

Poi dovremmo comprendere il contesto e le dinamiche in gioco, chiedendoci: questa è una mia reazione automatica o sto davvero interpretando bene la situazione?

Infine, arriva il momento di scegliere: decidere in modo consapevole quali parole usare, che atteggiamento assumere, come impostare il messaggio.

Questo processo ci aiuta a evitare di comunicare in modo reattivo e istintivo, permettendoci invece di adattarci alla situazione e di essere più efficaci.

Se chi ci legge volesse mettere in pratica questi concetti, c’è un esercizio che consigli?
Un buon punto di partenza è allenarsi a riflettere su quattro domande fondamentali prima di comunicare:

Che obiettivo ho? Perché sto scrivendo o dicendo questa cosa?

Chi è il mio interlocutore? A chi mi sto rivolgendo e qual è la nostra relazione?

Qual è la situazione? Sto mandando un’email di lavoro o sto affrontando una conversazione delicata?

Qual è il canale giusto? Scrivere, chiamare, parlare di persona… ogni canale ha un impatto diverso.

Se ci abituiamo a fare questo ragionamento prima di comunicare, diventa più facile scegliere il linguaggio e il tono più appropriati. Non è un esercizio complicato, ma richiede un po’ di allenamento per diventare naturale.


Gli eventi e le novità di questo mese

RISORSE UMANE E NON UMANE
Brescia 4 febbraio - Iscriviti qui
Parte di un tour nazionale organizzato da ESTE, questo evento itinerante riunisce i responsabili del personale per discutere l’evoluzione del mondo del lavoro e le nuove responsabilità dell’ufficio HR.
 
WELFARE & HR SUMMIT
Milano 20 febbraio - Iscriviti qui
Organizzato da Il Sole 24 Ore, questo summit affronta temi come lo smart working, la flessibilità, gli incentivi per il personale, l’inclusività e le nuove forme contrattuali nel contesto post-pandemia.
 
IL CONVIVIO
Milano 20-21 febbraio - Iscriviti qui
Organizzato dalla casa editrice ESTE e dalla rivista ‘Persone&Conoscenze’, ‘Il Convivio’ è uno degli eventi HR principali del 2025. Offre ai partecipanti l’opportunità di approfondire strumenti e servizi per la gestione delle risorse umane, la formazione e la selezione.
 

Gli articoli più interessanti dal mondo della formazione

  • World Economic Forum - The Future of Jobs Report 2025
    Un rapporto che analizza le tendenze emergenti nel mercato del lavoro globale, evidenziando come i cambiamenti tecnologici e socio-economici influenzeranno l’occupazione e le competenze richieste entro il 2030.
     
  • Knowledge@Wharton - How Will the Workplace Change in 2025?
    Un’analisi delle trasformazioni previste nel mondo del lavoro entro il 2025, con particolare attenzione all’integrazione dell’intelligenza artificiale e all’evoluzione della cultura aziendale.
     
  • Josh Bersin - The Rise of the Superworker: Delivering on the Promise of AI
    Una discussione su come l’intelligenza artificiale stia creando una nuova categoria di "superlavoratori" e su come le aziende possano sfruttare al meglio queste tecnologie emergenti.
     
  • McKinsey & Company - The Most Important Part of the Technology Puzzle: People
    Un’intervista con il Chief Information and Digital Officer di Eli Lilly and Company sull’importanza delle persone nell’implementazione tecnologica e su come sviluppare una cultura tecnologica efficace.
     
  • MIT Sloan Management Review - Five Hybrid Work Trends to Watch in 2025
    Le cinque principali tendenze nel lavoro ibrido da tenere d’occhio nel 2025 e come navigarle in un ambiente di lavoro in evoluzione.
     
  • Gallup - 7 Workplace Challenges for 2025
    Un’esplorazione delle sette principali sfide che i luoghi di lavoro dovranno affrontare entro il 2025, con suggerimenti su come i leader possano prepararsi efficacemente ad affrontarle.

FACCIO FORMAZIONE SU TEMI DI COMUNICAZIONE, MANAGEMENT E LEADERSHIP

Vuoi lavorare con me e portare alla tua organizzazione il valore di cui ha bisogno, oppure hai del feedback su questa newsletter?


Contattami!

Edoardo
LinkedIn LinkedIn
Copyright © 2025 EBZ Coaching, All rights reserved.


Want to change how you receive these emails?
You can update your preferences or unsubscribe from this list.

Email Marketing Powered by Mailchimp